E’ stata pubblicata oggi, 28.06.2018, la sentenza sul caso G.I.E.M. S.R.L. e altri c. Italia riguardante Punta Perotti (Bari), Golfo Aranci (Olbia), Testa di Cane e Fiumarella di Pellaro (Reggio Calabria).
A quasi tre anni di distanza dalla celebrazione dell’udienza di Grande Camera sul caso – a cui partecipammo insieme ai Corsisti dell’edizione 2015 – la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha deliberato:
- la violazione dell’art. 7 CEDU in danno di tutte le società ricorrenti;
- la violazione dell’art. 1 Prot. I CEDU in danno di tutte le società ricorrenti;
- la non necessità di decidere sulla paventata violazione dell’art. 6§1 in danno della GIEM SRL e dell’art. 13 per GIEM SRL e FALGEST SRL;
- la violazione dell’art. 6§1 in danno del Sig. Gironda;
- la necessità di acquisire ulteriori dati per decidere sull’equa soddisfazione richiesta ai sensi dell’art. 41 CEDU.
In attesa di leggere i primi commenti a caldo su una sentenza che certamente lascerà il segno, linko di seguito:
- Comunicato stampa [ECHR 241 (2018)] emanato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo il 28.06.2018
- Versione integrale della sentenza sul caso G.I.E.M. S.R.L. e altri c. Italia, [GC] ricc. nn. 1828/06 34163/07 19029/11, 28/06/2018.
post scriptum
Se uno dei più autorevoli quotidiani italiani ignora la differenza tra Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e Corte di Giustizia dell’Unione Europea, se si continuano a sovrapporre UE e Consiglio d’Europa, vuol dire che c’è tanto – forse, addirittura, troppo – bisogno di fare formazione su questi temi…